Novate, con Roserio, a capo del suo feudo (1674 - 1800)

Lo stesso giorno che le terre di Novate e di Roserio erano state acquistate dalla Regia Camera Ducale, questa le rivende - per la somma di 9.240 lire imperiali - a Carlo Pogliaghi.

Descrizione

In forza di questa vendita, intervenuta il 19 aprile 1674, Novate diventa il centro di un nuovo feudo, di cui fa parte con la vicina terra di Roserio, sottoposto - forse solo più nominalmente che sostanzialmente - alla famiglia dei marchesi Pogliaghi.

Pochi anni dopo questa nuova infeudazione, e più esattamente nel 1683, il Luogo Pio Elemosiniero della Misericordia di Milano, fa redigere un documento denominato comunemente "cabreo" - che contiene la descrizione di tutte le terre di Novate, che, in quell'epoca, erano di proprietà di questa antica Opera Pia milanese. Questo documento, si è rivelato di particolare interesse per la nostra storia, in quanto, non solo ci consente di individuare - con una certa approssimazione -l'ubicazione di numerose, antiche località terriere del nostro comune, il cui nome risulta oggi ormai quasi completamente dimenticato, ma anche di conoscere, ad esempio, l'ubicazione dei due antichi mulini di Novate, il percorso dei numerosi fontanili che un tempo solcavano l'abitato della nostra città, ed altre interessanti notizie. Pochi anni dopo che il trattato di Rastadt aveva definitivamente sanzionato il passaggio della Lombardia all'Austria (1714), viene realizzato un atto di particolare interesse economico per la storia di Novate: la compilazione, nel 1722, del primo vero e proprio catasto del nostro comune; catasto, che dal nome del suo propugnatore, avrebbe poi preso il nome di catasto di Carlo VI. Questo documento, conservato nell'Archivio di Stato di Milano, si rivela - per noi - molto interessante, in quanto non solo ci consente di conoscere la forma e la estensione delle diverse proprietà terriere di quel tempo, con il nome dei loro rispettivi proprietari ma anche di poter studiare dettagliatamente la configurazione topografica del centro urbano del nostro comune, nella prima metà del 1700.

Nell'estate del 1733, scoppia frattanto a Novate una breve, ma violenta epidemia di vaiolo.Due anni dopo, nel 1735, tornati a Milano i gallo-sardi, proprio nelle terre vicino a Novate, vengono combattute -fra il gennaio e l'aprile di quell'anno - una lunga serie di scaramucce, fra truppe gallo-sarde e truppe imperiali austriache; scontri, che provocano la morte, sul nostro territorio, di 52 militari sardi facenti parte del reggimento di "Tarantasia".Nel frattempo, nonostante questi avvenimenti guerreschi, la parrocchia di Novate continuava ad essere periodicamente visitata dai suoi Arcivescovi. Fra le numerose visite pastorali condotte in questo periodo, per la loro completezza, e per la loro importanza, meritano di essere ricordate le tre seguenti: quella eseguita nel 1688, dall'Arcivescovo di Milano Cardinale Federico Visconti; quella eseguita nel 1709, dall'Arcivescovo Cardinale Giuseppe Archinto; e quella condotta nel 1747, dall'Arcivescovo Cardinale Giuseppe Pozzobonelli.
Nel 1770, un dato demografico di notevole interesse: la realizzazione del primo, vero e proprio censimento del nostro Comune. I risultati risultano essere i seguenti: 970 abitanti, dei quali 494 uomini e 476 donne.
Nel 1786, un altro importante avvenimento cittadino: l'inaugurazione del nuovo Cimitero; come noto, infatti, prima di questa data, i defunti venivano seppelliti o, in chiesa, o nel piccolo Cimitero che anticamente si trovava situato accanto alla chiesa parrocchiale.
Da una curiosa documentazione conservata nell'Archivio di Stato di Milano, relativa alla seconda metà del 1700, si ricava che le pubbliche riunioni del Comune di Novate, venivano tenute, in quel periodo, sulla piazza della chiesa. Quando però il tempo era inclemente, queste venivano trasferite in una stanza della casa di un certo signor Giuseppe Barone, che si trovava situata nei pressi della chiesa; il Barone, a questo titolo, percepiva infatti un canone di lire 15 all'anno.
Verso la fine del 1700- e più esattamente fra il 1786 ed il 1793 - in ottemperanza ad un decreto del governo austriaco, viene sciolta - come già si è detto - l'antica e benemerita Confraternita della Natività della Vergine, di Novate e i suoi beni vengono venduti all'asta, a favore della Regia Amministrazione Generale del Fondo di Religione, che li aveva in precedenza incamerati.

Nel frattempo, peraltro, la lunga storia feudale di Novate stava per giungere al suo epilogo.In forza di una legge del 30 dicembre 1800, il governo francese, instaurato in Lombardia, abolisce definitivamente tutti i diritti feudali in questa regione. In conseguenza di questa disposizione, venuto a cessare il vincolo di soggezione che legava gli abitanti della nostra terra, alla famiglia dei marchesi Pogliaghi, loro ultimi feudatari, Novate, dopo 324 anni, si libera finalmente e definitivamente da ogni vincolo di natura feudale.

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Pagina aggiornata il 02/05/2024