Alla fine dell´anno 2000 il Parlamento ha licenziato una legge, la n.328, attesa ormai da decenni, che è conosciuta come Legge di Riforma dei Servizi Sociali, ed ha dato una cornice di riferimento al variegato mondo dei Servizi Sociali che si sono sviluppati a livello locale a partire dagli anni ´70.
La legge 328 in particolare ha valorizzato il ruolo dei Comuni, in quanto rappresentanti della comunità locale, riconoscendoli come soggetti della programmazione rispetto ai servizi sociali, per tutelare il benessere del cittadino.
La legge ha previsto che i Comuni si uniscano in zone territoriali, definite dalla Regione e denominate Ambiti, per elaborare il Piano Sociale di Zona; è infatti ormai condiviso che politiche sociali efficaci devono realizzarsi su territori più ampi di quelli definiti dai confini comunali, per riconoscere e accogliere la complessità dei bisogni e utilizzare le risorse secondo criteri di economicità.
Il Piano Sociale di Zona è quindi lo strumento di programmazione in ambito locale delle rete d'unità d'offerta. Tale strumento tiene conto delle caratteristiche territoriali, della storia dei servizi, dei bisogni, espressi e non, che provengono dalla comunità locale, delle risorse disponibili, al fine di promuovere la realizzazione di una rete integrata di servizi a livello di ambito in grado di garantire una risposta ai bisogni sociali delle famiglie.
La programmazione dei piani di zona ha valenza triennale, con possibilità di aggiornamento annuale.