giovedì 18 aprile 2024
Novate Milanese, 24 maggio 2017 - Anche Novate Milanese tra i 16 Comuni della zona omogenea del Nord Ovest che, lo scorso 18 maggio a Milano, nella sede della Prefettura, alla presenza del Ministro dell'Interno, Marco Minniti, hanno sottoscritto il "Protocollo tra Prefettura di Milano, Città Metropolitana e Comuni delle Zone Omogenee per un'accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa dei richiedenti la protezione internazionale". Il documento, condiviso da 80 Comuni della Città Metropolitana, traccia le linee guida per la gestione di un'accoglienza dei migranti in maniera equilibrata sui territori di riferimento. Il sistema proposto è quello dello Sprar - Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati - già attivato, da alcuni mesi, anche nel nostro Comune che, attualmente ospita 8 cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. Novate si rende disponibile, secondo il Piano Anci - Ministero dell'Interno, ad accogliere 55 persone con una clausola di salvaguardia che prevede il blocco dell'accoglienza nel caso in cui dovesse essere raggiunta la quota del 50% entro il 31 dicembre 2018 che, per il Comune di Novate Milanese corrisponde a 28 persone. Il Protocollo con la Prefettura, firmato anche dal Comune di Novate Milanese sancisce una migliore collaborazione tra le parti e un modo operativo che tutela, in primo luogo, le comunità locali e favorisce un'accoglienza più equilibrata e strutturata. Sul tema dell'accoglienza, dichiara il sindaco, Lorenzo Guzzeloni: "Abbiamo aderito e partecipato alla manifestazione di sabato scorso a Milano, un momento tanto importante per la nostra società, con il quale si vuole affermare il valore e la ricchezza delle differenze etniche e culturali; il rifiuto della logica dei muri e dei fili spinati; la necessità di lavorare per un'accoglienza sostenibile, equilibrata e diffusa che vinca la paura e l'insicurezza". Conclude il sindaco, Lorenzo Guzzeloni: "La manifestazione di sabato è stata un bel momento di popolo, un popolo composto da molti volti, etnie e religioni diverse, dimostrando che siamo tutti figli della stessa umanità, in marcia con la speranza di un futuro di convivenza pacifica".